Mentre sta terminando nel peggiore dei modi, con perdite superiori a 65.000 militari, l’avventura ucraina dell’invasione della regione russa di Kursk — un’operazione che non aveva nessun senso dal punto di vista militare e che ha contribuito ad indebolire i fronti del Donbas, favorendo l’avanzata russa — le cancellerie europee, orfane del sostegno statunitense, stanno vivendo una fase segnata dall’isteria guerrafondaia. Essendo state incapaci in questi ultimi tre anni di assumere un’iniziativa diplomatica autonoma che la sganciasse dalla posizione aggressiva dell’amministrazione Biden e della Nato, oggi sono costrette a proseguire in loro vece la guerra per procura contro la Russia: per questo stanno elaborano piani militari per l’invio di truppe in Ucraina.
Di questi piani, incerti nella preparazione e nelle possibili conseguenze, ci parla Simplicius nell’articolo che presentiamo tradotto in italiano.
Buona lettura.
La redazione
Il teatrino degli “stivali sul terreno” nasconde la rabbiosa impotenza degli spocchiosi europei
Simplicius
Stiamo iniziando a intravedere i contorni del piano dello stato profondo europeo per impedire alla Russia di conquistare l’Ucraina. Macron e Starmer ora stanno cercando disperatamente di far passare l’iniziativa “boots-on-ground” [stivali sul terreno: N.d.T.] in modo deliberatamente confuso. Ne stanno parlando come se fosse qualcosa che dovrebbe avvenire solo nel momento in cui si raggiunge un accordo sulla completa cessazione del conflitto. Ma in realtà, sembra sempre più che intendano introdurre a forza le truppe nel più breve tempo possibile, per impedire alla Russia di avanzare ulteriormente.
Dovremmo quindi credere che il tanto pubblicizzato “cessate il fuoco di 30 giorni” sia una sorta di test di affidabilità per la Russia, affinché “dimostri” il suo impegno a porre fine al conflitto. In realtà, sembra essere un trucco progettato per inviare truppe europee con l’obiettivo di mettere immediatamente in sicurezza le zone più sensibili dell’Ucraina e dissuadere la Russia da ulteriori avanzamenti.
Starmer ha dato il via questa settimana con l’annuncio che l’accordo sulle truppe ha raggiunto una “fase operativa” di discussione:
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha annunciato che i leader europei della difesa e dell’esercito si incontreranno giovedì a Londra, poiché la pianificazione di una missione di mantenimento della pace in Ucraina entra in una “fase operativa” con oltre una dozzina di paesi che hanno accettato di partecipare a tale missione.
Macron ha quindi preso la palla al balzo e ampliato l’impotente minaccia:
I paesi europei che accettano di inviare un contingente militare in Ucraina, presumibilmente per una missione di osservazione, possono farlo senza il consenso della Russia, ha dichiarato il presidente francese Emmanuel Macron in un’intervista a Le Parisien.
“L’Ucraina è un Paese sovrano. Se chiede la presenza di truppe alleate sul suo territorio, non spetta alla Russia decidere se accettare o meno”, ha detto.
Secondo il quotidiano, il piano franco-britannico di inviare le cosiddette forze di pace in Ucraina è in fase di approvazione.
In un’intervista a Le Parisien, Macron sembra aver svelato il gioco, lasciando intendere che piccoli gruppi di truppe sarebbero stati inseriti nelle città chiave con o senza il permesso della Russia, purché l’Ucraina “ne faccia richiesta”:
Macron ha dichiarato a Le Parisien che l’Europa potrebbe inviare truppe in Ucraina senza il consenso della Russia. Il piano franco-britannico interessa già diversi paesi. L’obiettivo non è una massa di soldati, ma qualche migliaio per l’addestramento a Kiev, Odessa, Leopoli. È il nostro sostegno. L’Ucraina è sovrana e Putin non ha voce in capitolo, ha sottolineato.
Notate l’ambiguità deliberata: né Starmer né Macron menzionano esplicitamente durante quale “cessate il fuoco”, precisamente, questa coalizione verrebbe attivata. Macron si limita a suggerire che lo sarebbe se “l’Ucraina lo chiedesse”. L’implicazione è che se l’Ucraina dovesse “chiedere” l’invio di queste truppe anche durante il cessate il fuoco iniziale di 30 giorni “in buona fede”, gli europei hanno in programma di avere contingenti pronti a essere inviati. Ciò sembra particolarmente probabile dato che Zelensky ieri ha dichiarato pubblicamente che i 30 giorni sono in realtà troppo brevi e, a causa del coinvolgimento di altre nazioni europee, un “cessate il fuoco” iniziale più lungo è l’ideale.
Ancora una volta, è chiaro che il falso cessate il fuoco di 30 giorni è una trappola per la Russia, progettata per rifornire immediatamente l’Ucraina di armi e potenzialmente di truppe europee, se si riuscirà a raggiungere un consenso in tempo.
Tutto questo è normale per i lettori di vecchia data, poiché avevamo previsto già nel 2023 che la fase finale della guerra sarebbe andata esattamente in questa direzione. Ma l’improvvisa urgenza offre un punto di vista interessante, poiché sembra suggerire che la situazione dell’Ucraina sia più grave di quanto si lasci intendere. Ricordiamo tutti i discorsi sul crollo estivo: è possibile che gli europei sappiano che una nuova serie di offensive russe dalla primavera all’estate potrebbe essere la goccia finale che fa traboccare il vaso dell’esausto Paese ucraino.
Finora nessuna nazione ha spiegato neppure logicamente quale sia lo scopo del “cessate il fuoco di 30 giorni”. Qualcuno lo sa o almeno fa finta di saperlo? A Gaza, almeno, queste cose hanno avuto un risvolto pratico, con migliaia di civili intrappolati e senza cibo. In Ucraina, gli unici attualmente intrappolati sarebbero migliaia di soldati ucraini da qualche parte a Kursk, il che implica ancora una volta che lo scopo del cessate il fuoco è salvare l’Ucraina.
In generale, i toni bellicosi e le minacce hanno raggiunto proporzioni massime, poiché i Paesi europei fanno tutto ciò che è in loro potere per spaventare i cittadini e convincerli a partecipare alla Terza Guerra mondiale.
Starmer ha sovralimentato la retorica inondando la popolazione di bugie assurde sulla Russia che già “minaccia i cieli, le acque e le strade del Regno Unito”:
Ma ancora una volta sostengo che questi non sono altro che “atteggiamenti effimeri” di globalisti in preda al panico e senza alcun potere reale, che cercano disperatamente di mantenere un’immagine di “controllo” e assumono un ruolo guida per contrastare i loro regimi altrimenti fallimentari.
Un esempio calzante:
È il solito vecchio classico “fingi finché non ce la fai”: stanno semplicemente cercando di trasformare la “profezia” in una che si autoavvera trattandola come se fosse reale. Ma non c’è un vero consenso e il loro piano ha poche possibilità di materializzarsi dal nulla, soprattutto considerando che gli Stati Uniti si sono già esclusi da qualsiasi coinvolgimento delle truppe.
Sia i francesi che gli inglesi sanno quanto sia politicamente rischioso il loro piano: se le loro truppe cominciassero a tornare a casa in sacchi per cadaveri a causa degli attacchi russi, e non ci fosse la mamma USA a sostenerle, i loro fragili regimi politici crollerebbero a causa dell’indignazione pubblica, soprattutto perché sono già appesi a un filo.
L’Occidente ha un problema di costi irrecuperabili: ha investito tutto non solo nella guerra in Ucraina, ma ora anche nell’immagine della propria forza e capacità di instaurare la pace a proprio piacimento. In altre parole, ha detto al mondo che la Russia era debole e che aveva l’influenza globale per portare Putin al tavolo delle trattative in qualsiasi momento ritenuto opportuno.
Invece, l’orso furioso non ha rallentato e i leader fantoccio occidentali stanno combattendo in preda al panico la narrativa corrente, forzando l’inerzia al solo scopo di mostrare una falsa forza e una capacità di leadership sulle questioni globali. Continuano a fingere che i negoziati si stiano avvicinando sempre di più in una versione comica del paradosso di Zenone, ma nel frattempo la Russia li blandisce con il solito occhiolino beffardo mentre avanza inesorabilmente.
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E a proposito di progressi, i funzionari ucraini riferiscono che l’esercito russo sta iniziando a riprendere i movimenti lungo tutto il fronte:
‼️🇺🇦😱 “La situazione sta diventando sempre più minacciosa”: le forze armate ucraine lanciano l’allarme per l’intensificarsi degli attacchi dell’esercito russo nel sud.
In onda durante la maratona televisiva, un rappresentante delle “Forze di difesa meridionali” ucraine ha riferito che ogni giorno si verificano sempre più attacchi e assalti. Le truppe russe stanno iniziando a diventare più attive in direzione di Kherson. La situazione sta peggiorando anche in direzione di Zaporizhzhya, Gulyai‑Pole e Orekhov.
A testimonianza di ciò, i migliori cartografi hanno confermato le piccole conquiste russe a Zaporozhye, Velyka Novosilka, ecc. Diamo un’occhiata ad alcune di esse con l’aiuto delle mappe Suriyak:
▪️ Ci sono stati piccoli avanzamenti a nord-ovest di Soledar a Vasykovka, Grygorovka e Sakko i Ventsetti:
▪️ A Zaporozhye, i russi hanno conquistato posizioni a Kamyanske e sono avanzati verso Mali Shcherbaky, dopo aver conquistato Pyatikatky la scorsa settimana:
Un rapporto afferma:
Sette giorni fa, le forze russe hanno inviato rinforzi al fronte di Zaporizhia, da dove hanno iniziato una nuova avanzata per la prima volta dalla fine del 2022. Lo scopo di questa operazione è limitato intorno alle linee di rifornimento a ovest di Orykhiv fino a raggiungere la prima linea di difesa ucraina e le alture in questa zona.
▪️Sul fronte di Kreminna, al confine tra Donetsk e Lugansk, le forze russe sono avanzate a nord‑ovest di Ivanovka e a nord di Novolyubovka:
▪️ Ancora più a nord sul fronte di Kupyansk, le forze russe avrebbero nuovamente attraversato il fiume Oskil da due nuovi versanti a est di Krasne Pershe e Kamyanka:
Ecco una visione più ampia per capire veramente cosa sta succedendo qui, poiché questo fronte potrebbe avere un’importanza fondamentale nei mesi a venire, in quanto è uno dei candidati in cui la Russia potrebbe investire grandi risorse e sforzi per il prossimo ciclo di offensive:
I cerchi gialli rappresentano i precedenti insediamenti sull’altra sponda del fiume che si sono trasformati in linee di fronte complete a nord di Kupyansk, cerchiata in bianco. I cerchi rossi mostrano le nuove teste di ponte sull’altra sponda del fiume, probabilmente in un luogo in cui le forze ucraine sono particolarmente deboli, al fine di rafforzare le retrovie logistiche dell’area più a sud e iniziare a circondare la vicina città di Kamyanka.
Si notino anche le aree cerchiate in giallo: sono cresciute notevolmente di dimensioni dall’ultima volta che ne ho parlato, poiché i russi continuano lentamente a conquistare nuovi territori man mano che si espandono verso Kupyansk.
▪️ Ci sono stati piccoli progressi più a sud verso Seversk e intorno a Belogorovka, e intorno a Skudne, a nord di Velyka Novosilka.
▪️ A Toretsk, dove le unità ucraine hanno riconquistato molte posizioni nelle ultime due settimane, i russi sono tornati all’offensiva e stanno per riconquistare tutto. In realtà, si è scoperto che gran parte della metà settentrionale della città era in una zona grigia, che era stata semplicemente riconquistata dalle AFU. Avevo suggerito che Zelensky stesse usando Toretsk come diversivo dal disastro di Kursk, inviando unità per catturare una vasta zona grigia per le pubbliche relazioni, e ora sembra che sia così, dato che Toretsk sta crollando non appena Kursk è stata persa.
DeepState chiarisce:
Ora Toretsk appare più o meno così:
▪️ Infine, nella regione di Kursk rimane una piccola parte dell’ultimo villaggio di Gogolevka, con notizie secondo cui l’Ucraina sta inviando rinforzi:
Il posto di blocco al confine tra Ucraina e Russia è cerchiato in bianco per riferimento.
Vista più ampia:
Cerchiato in giallo c’è Guevo, che è stata catturata; tutto ciò che rimane è un po’ di terra vuota a ovest di essa fino al confine. Sudzha può essere vista in alto come riferimento.
Ora ci sono continue voci secondo cui migliaia di soldati delle Forze Armate Ucraine sono circondati da qualche parte a Kursk, insieme ai loro supervisori della NATO:
Non specificano esattamente la posizione, dato che non ci sono evidenti calderoni o sacche. Ma lo stesso Putin avrebbe lanciato un ultimatum alle forze ucraine rimaste, intimando loro di arrendersi o verranno eliminate, quindi a quanto pare la Russia sembra pensare che qualche contingente ucraino sia ancora circondato.
Questo solleva un punto importante da menzionare. Ci sono voci da parte di cospiratori e simili secondo cui Putin avrebbe “stipulato un accordo con Trump” per liberare Kursk e che la “improvvisa” ritirata delle truppe ucraine sarebbe dovuta al fatto che gli Stati Uniti avrebbero interrotto la condivisione di informazioni, il che avrebbe portato la Russia ad avanzare rapidamente. Si sostiene addirittura che gli Stati Uniti abbiano fornito alla Russia informazioni sulle unità ucraine nella regione, poiché alcune fonti delle truppe ucraine sostengono che le loro posizioni segrete e i loro quartier generali siano stati colpiti inaspettatamente e di punto in bianco.
Ma ciò ignora completamente la realtà della situazione, ovvero che le forze russe si erano avvicinate lentamente alle uniche linee di rifornimento delle forze armate ucraine. In particolare dopo la cattura di Sverdlokovo a metà febbraio, la posizione dell’Ucraina è diventata notevolmente più difficile, poiché la strada principale Yunakovka-Sudzha è stata sempre più messa sotto il controllo del fuoco. Poi, quando le forze russe sono avanzate dal lato opposto per mettere sotto il controllo del fuoco la rimanente strada di rifornimento parallela, l’Ucraina non ha avuto altra scelta che pensare a una rapida ritirata.
I propagandisti usano il fatto che Sudzha sia stata conquistata senza una grande battaglia come “prova” che è stato raggiunto un accordo segreto in base al quale l’Ucraina è stata autorizzata a ritirarsi. Ma se fosse così, perché la Russia avrebbe avuto bisogno della grande operazione del gasdotto, pianificata ed eseguita nel corso di quattro lunghi mesi, per sferrare il colpo finale intrufolandosi dietro le linee ucraine?
L’ultima “prova” di questa teoria del complotto è un video che circola e che mostra un soldato russo che sostiene che alla sua unità è stato ordinato di cessare il fuoco di artiglieria e di consentire alle unità ucraine di ritirarsi da Sudzha. Ma il principale canale di guerra russo ha smentito il video:
La propaganda ucraina ha fatto trapelare un video: presumibilmente ai soldati russi era stato proibito di attaccare le forze armate ucraine in fuga dalla regione di Kursk.
Ciò è falso al 100%.
Per rassicurare i nostri lettori, abbiamo intervistato i nostri compagni, ufficiali del fronte di Kursk provenienti da diversi reggimenti e brigate.
“Questa è una totale assurdità, stiamo distruggendo i nazisti giorno e notte senza sosta”, dicono i militari.
Presto ci saranno nuove riprese della distruzione di attrezzature e militanti delle Forze Armate dell’Ucraina.
RVvoenkor
Come ho detto, chiunque abbia effettivamente seguito i movimenti sulla mappa del campo di battaglia sa che le forze armate ucraine non avevano altra scelta se non ritirarsi rapidamente dopo che le loro uniche rotte di rifornimento rimanenti erano state effettivamente tagliate da entrambi i lati. Se non si fossero ritirate “senza combattere”, l’intero gruppo di migliaia di uomini sarebbe rimasto completamente intrappolato. Senza contare che, se fosse stato davvero dato l’ordine di non sparare, le truppe ucraine non avrebbero dovuto cercare di sgattaiolare fuori da Kursk travestite da civili.
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Qualche ultimo punto:
L’europarlamentare francese Raphael Glucksmann ha chiesto agli Stati Uniti di restituire la Statua della Libertà, poiché essi non rispettano più i valori europei, o qualcosa del genere:
ULTIME NOTIZIE: L’eurodeputato francese chiede agli Stati Uniti di restituire immediatamente la Statua della Libertà alla Francia. Raphaël Glucksmann sostiene che gli Stati Uniti non rappresentano più i valori che rappresentavano quando fu donata loro la statua.
“Gli Stati Uniti non rappresentano più i valori per i quali la Francia ha donato loro la statua”, ha dichiarato Raphaël Glucksmann, membro francese del Parlamento europeo.
Che demagogia sbalorditiva e senza vergogna.
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Il razzo russo Angara ha lanciato nuovi satelliti militari dal cosmodromo di Plesetsk:
MOMENT Il razzo russo Angara‑1.2 decolla dal cosmodromo di Plesetsk. Trasporta satelliti militari in orbita per il Ministero della Difesa.
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Il fondatore di Blackwater, Erik Prince, elogia la guerra elettronica russa e respinge l’idea che l’esercito russo si sia indebolito:
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Gli esperti di elettronica ucraini continuano a riferire sull’evoluzione delle contromisure difensive russe dei droni da ricognizione contro i droni da caccia ucraini:
Il nostro nemico è passato alla produzione in serie di UAV Zala con un sistema di elusione integrato contro i nostri droni antiaerei. Modello Z16.
Per questo, viene utilizzato un nuovo modulo di interfaccia con due HDMI, che Sakura ci mostra nel video.
Gli sviluppatori suggeriscono che Zala effettuerà brusche manovre evasive fino a quando il nostro FPV antiaereo non sarà scarico.
Vorrei ricordarvi che l’intero processo si basa sulla visione artificiale. Il computer vede il nostro drone attraverso una telecamera e, in base alla sua posizione, dà il comando di eseguire una delle manovre evasive.
Naturalmente, questa è una sfida per noi. Cosa dovremmo fare? Aggiungere ai nostri droni il nostro sistema di visione artificiale, che reagirà alla manovra evasiva e finirà Zala.
Nei miei sogni, questo è ciò che farebbe il quartier generale dell’ingegneria. Impostare compiti per sviluppare contromisure un passo avanti al nemico.
Ragazzi che lavorate dietro le quinte, per favore ditemi in privato quanto sia efficace questo sistema di “Evasione”.
Dichiara che si tratta di un sistema automatizzato che attiva manovre evasive quando rileva il FPV ucraino dietro di esso. Alla fine del video qui sopra ce n’è uno in azione, ma eccone un altro più chiaro:
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Infine, una triste storia da Sudzha. Mentre le truppe russe continuano a setacciare la città, i veri orrori dell’occupazione ucraina vengono appena scoperti. Una donna ha raccontato di come i mercenari polacchi si siano dati a una serie di stupri, violentando sia ragazze giovani che una donna di 73 anni. Ma per molti, la storia seguente è stata la più straziante.
Un’anziana donna di Martynovka, poco a nord di Sudzha, ha tenuto per mesi un diario durante l’occupazione, che è stato appena scoperto dai liberatori russi. Ha scritto delle condizioni sempre peggiori mentre soccombeva lentamente al freddo e alla fame, implorando la figlia di trovare al termine della guerra “almeno una delle sue ossa” e di seppellirla accanto alla sorella:
Dal diario di un’anziana donna trovata morta nel villaggio di Martynovka nella regione di Kursk, che è stata a lungo sotto l’occupazione delle forze armate ucraine. Tatyana Sergeevna Vaskova, nata il 25 luglio 1947, è morta di fame e di freddo in casa:
“Oggi è il 20 ottobre, la temperatura in casa è di 6 gradi. Sono viva.”
“Oggi è il 26 ottobre, fuori fa ancora caldo, 7 gradi, ma non si può uscire, girano con una telecamera, lanciano bombe … Vado a letto alle 5–6. Vivo in un vero inferno.”
“Scriverò come ho vissuto, dormendo in una stalla sotto un tavolo … Ogni giorno chiedo la morte. Mi sono trasferita dalla stalla alla capanna, mi sdraio sul letto, non c’è orologio. Poi mi sdraio sotto il letto.”
“Non ho mangiato nulla per 12 giorni.”
“Ti perdono tutto, e tu perdona me per essere così, avrei dovuto evacuare, ma sono stata una sciocca e sono rimasta.”
”Lena, torna dopo la guerra, trova almeno una delle mie ossa, seppelliscila accanto a Sveta, metti una croce e una fotografia.”
“In casa ci sono tre gradi sopra lo zero, la fine è vicina. Ti auguro di essere viva e in salute. Ho vissuto molti anni, anche se non bene. Tutte le finestre sono rotte, l’ardesia sta cadendo dal tetto e la casa farà acqua.”
“Addio, bambini, non ci rivedremo più, né io vedrò voi, né voi mi rivedrete, baci a tutti.”
“Lena, Dima, abbiate cura l’una dell’altra. Lena, non piangere, i vostri genitori e mariti stanno morendo, non c’è niente da fare.”
“Il vento è forte, fa freddo. Penso che preferirei morire piuttosto che soffrire. Morire, dato che non ho vissuto molto bene, ma comunque 77 anni.”
(Traduzione dall’inglese di Valerio Torre)