Unità d’azione a sinistra. Era ora!
A cura della Redazione
Indubbiamente, l’Assemblea unitaria delle sinistre di opposizione, convocata per il 7 dicembre scorso su iniziativa ed impulso del Pcl, del Pci e di Sinistra anticapitalista, ha avuto un successo al di là delle migliori aspettative. E ciò, non soltanto per la grande partecipazione – 400 compagni venuti da più parti d’Italia, di cui oltre 100 non sono riusciti ad entrare nel Teatro de’ Servi di Roma – quanto soprattutto perché l’iniziativa ha coagulato la forte domanda di unità espressa dalla base di una sinistra che troppe sconfitte ha vissuto negli anni, e che si sono sedimentate dando luogo a tante rotture in seno alle organizzazioni politiche o, ancor più drammaticamente, all’abbandono della politica militante di molti attivisti.
Nell’atmosfera di entusiasmo che ha attraversato l’iniziativa, molto efficacemente è stato sottolineato che non si è trattato del rituale battesimo di un nuovo soggetto politico (un percorso che tante volte è stato riproposto a sinistra e che sempre ha dato risultati negativi), né della nascita dell’ennesimo, deludente, cartello elettorale.
No. Questa volta tutte le organizzazioni politiche e sociali che hanno aderito all’Assemblea hanno avuto ben chiaro, sin dall’inizio, che ciò di cui c’è bisogno – di fronte a un esecutivo che risponde agli interessi del grande capitale, e a una destra particolarmente reazionaria che non aspetta altro che l’occasione per tornare al governo e portare a compimento la propria agenda di pesanti attacchi alle classi lavoratrici e perfino ai diritti civili – è una unità d’azione che, nel rispetto dell’autonomia di ognuno dei soggetti politici coinvolti, lanci una piattaforma di mobilitazione per un allargamento di questo fronte unitario di lotta e d’azione che metta in campo un’opposizione di classe a questo esecutivo e, contemporaneamente, sbarri la strada alle destre.
Dopo un’ampia e articolata discussione, segnata da appassionati interventi di realtà di lotte operaie, l’Assemblea ha perciò approvato per acclamazione:
- da un versante organizzativo, la costituzione di un coordinamento nazionale unitario delle sinistre di opposizione come strumento di gestione dell’unità d’azione che funzioni su basi ampiamente democratiche, senza veti né diritti di primogenitura;
- da un versante politico, il lancio di una complessiva campagna nazionale unitaria incentrata su questi grandi assi: riduzione progressiva dell’orario a parità di salario, nazionalizzazione delle aziende che licenziano e inquinano, cancellazione immediata dei decreti sicurezza, ritiro delle truppe da tutte le missioni militari.
Questa campagna dovrà essere preparata, a livello locale, da assemblee territoriali che coagulino e raggruppino forze disponibili a questa battaglia, per poi convergere in una giornata di mobilitazione nazionale unitaria, sin da ora prevista per fine gennaio.
Naturalmente, è necessario essere consapevoli che si tratta di un percorso e di un obiettivo che devono fare i conti, tanto con l’esiguità delle forze che possiamo per ora mettere in movimento, quanto col fatto di “nuotare contro la corrente” che in questo momento sembra dominare la società, nel complessivo quadro di profondo arretramento politico della classe operaia e delle masse popolari. Tuttavia, confidiamo – e l’entusiasmo che si respirava durante l’Assemblea lo conferma – che l’essersi ritrovati su un terreno comune e condiviso di lotta dopo tanti anni di ritirate e frammentazione, porterà i compagni che hanno dimostrato di credere in questo progetto a decuplicare le proprie energie, dedicandosi alla costruzione di quel fronte unico di lotta di cui tanto c’è bisogno in questo momento per potere tornare a prospettare una società diversa, fondata non più sullo sfruttamento, ma sull’uguaglianza: una società socialista.
Pubblichiamo di seguito il video della relazione introduttiva del compagno Marco Ferrando (Pcl) che illustra i temi della proposta di unità d’azione e gli assi programmatici della campagna nazionale unitaria.