Il tratto davvero incontestabile della rivoluzione è l'irruzione violenta delle masse negli avvenimenti storici (L.D. Trotsky, Storia della rivoluzione russa)

Rivoluzione russa del 1917

La rivoluzione russa del 1917

La rivoluzione russa del 1917

Frut­to del­la col­la­bo­ra­zio­ne con la rivi­sta Jaco­bin Maga­zi­ne e del­la part­ner­ship con il sito Paler­mo­Grad, il Blog mar­xi­sta rivo­lu­zio­na­rio “Assal­to al cie­lo” ha già ini­zia­to a pre­sen­ta­re dal­le scor­se set­ti­ma­ne nel­la tra­du­zio­ne ita­lia­na – e con­ti­nue­rà a far­lo nei mesi a veni­re – i sag­gi che la rivi­sta Jaco­bin sta pub­bli­can­do e che fan­no par­te del gran­dio­so pia­no edi­to­ria­le scel­to per com­me­mo­ra­re la rivo­lu­zio­ne d’ottobre, di cui quest’anno ricor­re il centenario.
Ma non si trat­te­rà solo del­la rie­vo­ca­zio­ne degli even­ti che “scon­vol­se­ro il mon­do”, secon­do la feli­ce espres­sio­ne di John Reed, ben­sì del­la discus­sio­ne – a par­ti­re dall’analisi di quel pro­ces­so rivo­lu­zio­na­rio – sull’attualità dell’ottobre sovie­ti­co, del suo lega­to sto­ri­co e del­la sua pro­spet­ti­va nel­la real­tà del XXI secolo.
L’importanza di que­sto pia­no edi­to­ria­le sta anche nel pro­get­to del­la sua dif­fu­sio­ne a livel­lo mon­dia­le, gra­zie alla tra­du­zio­ne dei sag­gi in dif­fe­ren­ti idio­mi: le cui diver­se ver­sio­ni, com­pre­sa quel­la in ita­lia­no che pub­bli­chia­mo qui, saran­no anche on line sul Mar­xists Inter­net Archi­ve, che ha pre­di­spo­sto un’apposita pagi­na.
Qui di segui­to i nostri let­to­ri tro­ve­ran­no una pre­sen­ta­zio­ne dell’intero pia­no edi­to­ria­le, scrit­ta da uno dei mem­bri del Mar­xists Inter­net Archi­ve, Ein­de O’Callaghan.
Spe­ria­mo di fare cosa gra­di­ta a quan­ti ci seguono.

La reda­zio­ne del Blog

Il progetto di Jacobin Magazine per commemorare la Rivoluzione russa

Ein­de O’Callaghan [*]

 

In que­sto 2017 ricor­re il 100° anni­ver­sa­rio degli even­ti che scos­se­ro la Rus­sia nel 1917 e han­no carat­te­riz­za­to il mon­do per la rima­nen­te par­te del XX seco­lo. Ben­ché il regi­me nato dal­la rivo­lu­zio­ne sia infi­ne col­las­sa­to ven­ti­cin­que anni fa, si può dire che gli echi di quel ter­re­mo­to rivo­lu­zio­na­rio si fan­no anco­ra sen­ti­re. Indi­pen­den­te­men­te dall’atteggiamento che chi si pro­fes­sa di sini­stra adot­ta rispet­to ai regi­mi che emer­se­ro dopo la rivo­lu­zio­ne, è chia­ro che quest’ultima è di fon­da­men­ta­le impor­tan­za per defi­ni­re la con­ce­zio­ne popo­la­re del socia­li­smo, qua­lun­que sia l’interpretazione pre­ci­sa degli eventi.

Tut­ta­via, la rivo­lu­zio­ne e i suoi acca­di­men­ti sono sta­ti in gran par­te occul­ta­ti die­tro miti, tra­vi­sa­men­ti e pro­pa­gan­da, non solo da par­te dei difen­so­ri dell’antico regi­me, ma anche dai tan­ti che si con­si­de­ra­ro­no, o anco­ra si con­si­de­ra­no, difen­so­ri del­la rivo­lu­zio­ne. Per por­re fine a que­sta con­fu­sio­ne, un grup­po inter­na­zio­na­le di sto­ri­ci radi­ca­li si è rac­col­to intor­no alla rivi­sta Jaco­bin Maga­zi­ne allo sco­po di pre­sen­ta­re bre­vi sag­gi su diver­si aspet­ti del­la rivo­lu­zio­ne, da diver­se pro­spet­ti­ve ampia­men­te di sini­stra. Per poter arri­va­re a un pub­bli­co più vasto, atti­vi­sti di diver­si pae­si si sono uni­ti al pro­get­to per tra­dur­re gli arti­co­li in diver­se lin­gue. Gli arti­co­li appa­ri­ran­no in ingle­se nel sito inter­net di Jaco­bin e le tra­du­zio­ni saran­no ospi­ta­te a livel­lo inter­na­zio­na­le in diver­si siti e blog, che pub­bli­che­ran­no alcu­ni o tut­ti gli arti­co­li di cui fra poco diremo.

Inol­tre, tut­te le tra­du­zio­ni saran­no riu­ni­te e ospi­ta­te dal Mar­xists Inter­net Archi­ve come par­te del suo archi­vio sul­la sto­ria sovie­ti­ca.

Il pro­po­si­to di quest’introduzione è pre­sen­ta­re que­sti arti­co­li e i suoi autori.

Il pri­mo arti­co­lo, “Pri­ma del Feb­bra­io”, scrit­to da Todd Chre­tien (e pub­bli­ca­to su que­sto sito al seguen­te indi­riz­zo), trat­ta del con­te­sto del­la rivo­lu­zio­ne. Todd è un atti­vi­sta poli­ti­co sta­tu­ni­ten­se del­la regio­ne di San Fran­ci­sco e scri­ve fre­quen­te­men­te sul­la rivi­sta Inter­na­tio­nal Socia­li­st Review.

Segui­rà il sag­gio di Kevin Mur­phy, “La sto­ria del­la rivo­lu­zio­ne di feb­bra­io” (pub­bli­ca­to qui a que­st’in­di­riz­zo), che, come indi­ca il tito­lo stes­so, è cen­tra­to sugli even­ti che por­ta­ro­no al col­las­so il seco­la­re regi­me dei Roma­nov e apri­ro­no la stra­da a un pro­ces­so pro­fon­da­men­te rivo­lu­zio­na­rio. Kevin inse­gna sto­ria all’Università del Mas­sa­chu­setts, a Boston, ed è auto­re del libro Revo­lu­tion and Coun­ter­re­vo­lu­tion: Class Strug­gle in a Moscow Metal Fac­to­ry, che ha vin­to il pre­sti­gio­so Deu­tscher Memo­rial Pri­ze nel 2005.

Nel­la nar­ra­zio­ne ricor­ren­te, quel­la di feb­bra­io vie­ne descrit­ta come una rivo­lu­zio­ne buo­na, men­tre quel­la di otto­bre è dipin­ta come estre­mi­sta. Ma in real­tà gli even­ti in Rus­sia furo­no mol­to più com­ples­si. Que­sto è il tema che Lars Lih trat­ta nel sag­gio “Dal Feb­bra­io all’Ottobre” (e pub­bli­ca­to su que­sta pagi­na al seguen­te indi­riz­zo). Lars è uno stu­dio­so che vive a Mon­treal, e tra i suoi libri spic­ca­no Bread and Autho­ri­ty in Rus­sia, 1914–1921 e Lenin Redi­sco­ve­red: “What is to be Done?” in Con­text.

I suc­ces­si­vi arti­co­li si occu­pe­ran­no di aspet­ti tema­ti­ci del­la rivo­lu­zio­ne. La Pri­ma Guer­ra mon­dia­le fece da sfon­do alla rivo­lu­zio­ne e fu anche una del­le prin­ci­pa­li cau­se del­la pri­ma cri­si del perio­do rivo­lu­zio­na­rio. Quest’argomento vie­ne trat­ta­to dal sag­gio di Yurii Colom­bo, “Dal­la sta­zio­ne Fin­lan­dia” (pub­bli­ca­to qui in ita­lia­no). Yurii è un atti­vi­sta socia­li­sta ita­lia­no di lun­go cor­so. Attual­men­te eser­ci­ta, tra Mosca e Mila­no, la pro­fes­sio­ne di gior­na­li­sta. Ha scrit­to mol­to sul­la sto­ria del movi­men­to ope­ra­io e sul­la socie­tà russa.

Eric Blanc trat­te­rà il tema, per lo più mol­to tra­scu­ra­to, del­la “Rivo­lu­zio­ne fin­lan­de­se”. Il suo sag­gio, tra­dot­to in ita­lia­no, può esse­re let­to qui. Eric è un atti­vi­sta e sto­ri­co che vive a Oakland, in Cali­for­nia, ed è l’autore di Anti-Colo­nial Mar­xi­sm: Oppres­sion & Revo­lu­tion in the Tsa­ri­st Bor­der­lands.

Natu­ral­men­te, le riper­cus­sio­ni inter­na­zio­na­li del­la rivo­lu­zio­ne non pote­va­no esse­re igno­ra­te. Ecco per­ché Danie­la Mus­si e Alva­ro Bian­chi fan­no luce sul­le con­se­guen­ze che han­no riguar­da­to l’Italia nel testo “Gram­sci e la rivo­lu­zio­ne rus­sa” (pub­bli­ca­to su que­sto sito al seguen­te indi­riz­zo). Danie­la è una poli­to­lo­ga e gior­na­li­sta bra­si­lia­na. Alva­ro è un poli­to­lo­go pres­so l’Università di Cam­pi­nas, in Bra­si­le. Entram­bi com­pon­go­no il comi­ta­to edi­to­ria­le del­la rivi­sta Outu­bro e sono mem­bri del col­let­ti­vo edi­to­ria­le del blog Jun­ho.

Gli scio­pe­ri che die­de­ro il via alla Rivo­lu­zio­ne di feb­bra­io comin­cia­ro­no per ini­zia­ti­va del­le lavo­ra­tri­ci del set­to­re tes­si­le, ma i reso­con­ti del perio­do suc­ces­si­vo ten­do­no a far scom­pa­ri­re le don­ne dal pro­ces­so rivo­lu­zio­na­rio. Megan Tru­dell met­te le cose in chia­ro col suo sag­gio “Le don­ne del 1917” (in ita­lia­no a quest’indirizzo). Megan è sta­ta per trent’anni un’attivista socia­li­sta in Gran Bre­ta­gna. Ha scrit­to mol­ti testi sul­la Pri­ma Guer­ra mon­dia­le, sul­la rivo­lu­zio­ne e la guer­ra civi­le in Rus­sia e attual­men­te sta lavo­ran­do sul­la cri­si del pri­mo dopo­guer­ra in Italia.

L’antisemitismo è sta­to uno stru­men­to poli­ti­co uti­liz­za­to dal regi­me zari­sta come diver­si­vo per disto­glie­re le mas­se dall’azione poli­ti­ca con­tro il regi­me. Ovvia­men­te, esso non scom­par­ve solo per­ché scop­piò la rivo­lu­zio­ne. Que­sto è il tema del sag­gio di Bren­dan McGee­ver, “I bol­sce­vi­chi e l’antisemitismo”, che abbia­mo pub­bli­ca­to in ita­lia­no su que­sto Blog. Bren­dan è un socio­lo­go al Bir­k­beck Col­le­ge, pres­so l’Università di Lon­dra, ed è auto­re di The Bol­she­viks and Anti­se­mi­ti­sm in the Rus­sian Revo­lu­tion.

Un’altra costan­te degli oppo­si­to­ri di qual­si­vo­glia rivo­lu­zio­ne è il tema del­la vio­len­za, che Mike Hay­nes esa­mi­na nel suo scrit­to “La vio­len­za e la Rivo­lu­zio­ne rus­sa”, che abbia­mo pub­bli­ca­to qui in ita­lia­no. Mike è un eco­no­mi­sta poli­ti­co pres­so l’Università di Wol­ve­rhamp­ton ed è auto­re di diver­si libri e testi, tra cui Rus­sia: Class and Power in the Twen­tieth Cen­tu­ry, non­ché Niko­lai Bukha­rin and the Tran­si­tion from Capi­ta­li­sm to Socia­li­sm.

Tor­nan­do a spe­ci­fi­ci epi­so­di del­la rivo­lu­zio­ne, Ronald Suny esa­mi­na “La Comu­ne di Baku”. Ronald è, tra l’altro, Diret­to­re dell’Istituto per gli Stu­di sto­ri­ci di Eisen­berg e auto­re di mol­te pub­bli­ca­zio­ni, tra cui The Baku Com­mu­ne, 1917–1918: Class and Natio­na­li­ty in the Rus­sian Revo­lu­tion and The Soviet Expe­ri­ment: Rus­sia, the USSR, and the Suc­ces­sor Sta­tes.

Daniel Gai­do si occu­pa, inve­ce, di un’altra del­le gran­di cri­si del perio­do rivo­lu­zio­na­rio, quel­la de “Le gior­na­te di luglio” (a que­sto link in ita­lia­no). Daniel è un ricer­ca­to­re del Con­si­glio nazio­na­le di Ricer­che scien­ti­fi­che e tec­ni­che (Coni­cet), in Argen­ti­na, non­ché auto­re di The For­ma­ti­ve Period of Ame­ri­can Capi­ta­li­sm: A Mate­ria­li­st Inter­pre­ta­tion, così come coe­di­to­re, con Richard Day, di Wit­nes­ses to Per­ma­nent Revo­lu­tion.

Chri­sto­pher Read esa­mi­na “La cri­si di fine esta­te e la pola­riz­za­zio­ne poli­ti­ca”. Chri­sto­pher è uno sto­ri­co pres­so l’Università di War­wick e auto­re, tra le altre ope­re, di Lenin: A Revo­lu­tio­na­ry Life, non­ché di War and Revo­lu­tion: 1914‑22.

Anco­ra un sag­gio di Kevin Mur­phy, “Il soviet di Pie­tro­gra­do”, in cui ci par­la di una del­le più impor­tan­ti orga­niz­za­zio­ni nel pro­ces­so rivo­lu­zio­na­rio russo.

Un aspet­to cru­cia­le del­la rivo­lu­zio­ne lo tro­via­mo nel­la com­bi­na­zio­ne tra rivo­lu­zio­ne urba­na e mobi­li­ta­zio­ni di mas­sa con­ta­di­ne nel­le cam­pa­gne. È que­sta la tema­ti­ca affron­ta­ta da Sarah Bad­cock nel suo sag­gio “Le rivo­lu­zio­ni con­ta­di­ne del 1917”. Sarah è una sto­ri­ca pres­so l’Università di Not­tin­gham e autri­ce di Poli­tics and the Peo­ple in Revo­lu­tio­na­ry Rus­sia.

L’ultimo impor­tan­te ten­ta­ti­vo di bloc­ca­re il pro­ces­so rivo­lu­zio­na­rio fu il fal­li­to ten­ta­ti­vo da par­te del gene­ra­le Kor­ni­lov di pren­de­re Pie­tro­gra­do a fine ago­sto. Paul Le Blanc esa­mi­na quest’episodio nel­lo scrit­to “Il gol­pe di Kor­ni­lov”, che pre­sen­tia­mo in ita­lia­no a que­sto link. Paul è uno sto­ri­co nel Col­le­ge La Roche di Pitt­sbur­gh. È anche edi­to­re di V.I. Lenin, Revo­lu­tion, Demo­cra­cy, Socia­li­sm: Selec­ted Wri­tings, e auto­re di Lenin and the Revo­lu­tio­na­ry Par­ty.

Ale­xei Gusev pren­de in esa­me l’altra ala del Par­ti­to ope­ra­io social­de­mo­cra­ti­co rus­so (Posdr) nel sag­gio “1917. L’alternativa men­sce­vi­ca”. Ale­xei è uno sto­ri­co nell’Università sta­ta­le Lomo­no­sov di Mosca, non­ché coau­to­re e edi­to­re di sva­ria­ti libri, tra cui Poli­ti­cal Par­ties of Rus­sia: Pages of Histo­ry e Vic­tor Ser­ge: Socia­li­st Huma­ni­sm again­st Tota­li­ta­ria­ni­sm.

Come accen­na­to all’inizio di que­sta pre­sen­ta­zio­ne, la Rivo­lu­zio­ne rus­sa del 1917 è sta­to uno degli even­ti cru­cia­li del XX seco­lo. David Man­del esa­mi­na que­sto tema nel suo testo “Il lega­to del­la rivo­lu­zio­ne d’ottobre”. David è un poli­to­lo­go nell’Università del Qué­bec, a Mon­treal, ed è sta­to atti­vo per mol­ti anni nel­la for­ma­zio­ne del lavo­ro in Rus­sia, Ucrai­na e Bie­lo­rus­sia. È auto­re di The Petro­grad Wor­kers in the Rus­sian Revo­lu­tion: Februa­ry 1917‑June 1918 e di Labour after Com­mu­ni­sm.

Nes­su­na serie sul­la Rivo­lu­zio­ne rus­sa sareb­be com­ple­ta sen­za una disa­mi­na degli even­ti dell’insurrezione di ottobre/novembre. Chi­na Mié­vil­le ce ne offre un reso­con­to nel suo sag­gio “La rivo­lu­zio­ne d’ottobre”. Chi­na è un noto auto­re di quel­la bran­ca del­la nar­ra­ti­va che vie­ne defi­ni­ta weird fic­tion (let­te­ra­tu­ra fan­ta­sti­ca). Meno cono­sciu­to è la sua veste di auto­re di Bet­ween Equal Rights: A Mar­xi­st Theo­ry of Inter­na­tio­nal Law e, più recen­te­men­te, di Octo­ber: The Sto­ry of the Rus­sian Revo­lu­tion.

Ale­xan­der Rabi­no­witch tor­na sul tema del suo fon­da­men­ta­le libro del 1976 con il sag­gio “Come han­no vin­to i bol­sce­vi­chi”. Ale­xan­der è uno sto­ri­co e ricer­ca­to­re asso­cia­to all’Istituto di Sto­ria di San Pie­tro­bur­go dell’Accademia rus­sa del­le scien­ze. Oltre a The Bol­she­viks Come to Power Revi­si­ted, è auto­re di Pre­lu­de to Revo­lu­tion e di The Bol­she­viks in Power.

Uno dei cro­ni­sti del­la Rus­sia postri­vo­lu­zio­na­ria è sta­to Vic­tor Ser­ge, tema di stu­dio da par­te di Suzi Weiss­man nel suo sag­gio “Vic­tor Ser­ge. Da otto­bre a gen­na­io”. Suzi è una poli­to­lo­ga nel Saint Mary’s Col­le­ge in Cali­for­nia, oltre ad esse­re con­dut­tri­ce tele­vi­si­va e autri­ce di Vic­tor Ser­ge: The Cour­se is Set on Hope.

Una del­le cri­ti­che rivol­te ai bol­sce­vi­chi è che essi instau­ra­ro­no una dit­ta­tu­ra. Ma al tem­po del­la rivo­lu­zio­ne non fu que­sta l’impressione di mol­ti, sia in Rus­sia che all’estero. Soma Marik ci par­la del­la “Demo­cra­zia rivo­lu­zio­na­ria”. Soma è una sto­ri­ca al RKSM Vive­ka­nan­da Vidya Bha­van di Cal­cut­ta ed è un’attivista poli­ti­ca che ha scrit­to mol­to per Inter­na­tio­nal View­point.

León Tro­tsky non è sta­to sol­tan­to una figu­ra di spic­co del­la rivo­lu­zio­ne d’ottobre, secon­do solo a Lenin, ma è sta­to anche il pri­mo gran­de sto­ri­co del­la rivo­lu­zio­ne. Neil David­son esa­mi­na il suo lega­to nel sag­gio “La sto­ria dal bas­so”. Neil è un socio­lo­go all’Università di Gla­sgow ed è auto­re di How Revo­lu­tio­na­ry Were the Bour­geois Revo­lu­tions? e di We Can­not Esca­pe Histo­ry: Sta­tes and Revo­lu­tions.

Via via che i testi saran­no pub­bli­ca­ti aggiun­ge­re­mo qui i rela­ti­vi link.

Sia­mo anco­ra alla ricer­ca di volon­ta­ri che ci aiu­ti­no a tra­dur­re i mate­ria­li, non solo negli idio­mi per i qua­li sia­mo già coper­ti, ma soprat­tut­to per quel­li per i qua­li non abbia­mo anco­ra tra­dut­to­ri. In par­ti­co­lar modo, sia­mo inte­res­sa­ti a tro­var­ne per l’arabo, il tur­co, l’hindi, il ben­ga­le­se e le altre lin­gue dell’India, rispet­to ai qua­li sia­mo par­ti­co­lar­men­te debo­li. Chi fos­se inte­res­sa­to può con­tat­tar­mi all’indirizzo mail eindeo@marxists.org.

 

[*] Ein­de O’Callaghan è un atti­vi­sta poli­ti­co di ori­gi­ni irlan­de­si radi­ca­to in Ger­ma­nia. È mem­bro di Die Lin­ke ed è atti­vo nei movi­men­ti con­tro il raz­zi­smo e con­tro la guer­ra. È anche mem­bro del col­let­ti­vo del Mar­xists Inter­net Archi­ve.